LE COINCIDENZE E IL DESTINO di Alessandro Castellari "Oro, incenso e polvere" � un giallo avvincente, certo, ma � anche il pi� impegnativo, il pi� maturo dei libri di Valerio Varesi. Nello stesso sistema dei personaggi troviamo qualcosa di insolito e toccante: il commissario Soneri � il protagonista e lo abbiamo davanti a noi a intrecciare gli esili fili di un'indagine che sembra non avere mai fondo, che dischiude ad ogni passo scenari imprevedibili; ma con Soneri entra in relazione Nina Iliescu, una giovane rumena il cui cadavere bruciato � stato trovato ai margini dell'autostrada in una notte di nebbia fitta, e la presenza di questo personaggio su cui si concentra la sua indagine determina in lui una discesa nelle profondit� dolorose della sua anima: la paternit� mancata, il bisogno d'amore e di certezze, la consapevolezza dello spreco inutile che spesso si fa della vita. E quando Soneri ricostruisce la figura di Nina e le ragioni del suo assassinio, rimane la domanda inevasa su cosa lui sappia veramente di lei, che corrisponde all'altra e pi� radicale domanda inevasa su cosa noi si sappia veramente degli altri e di noi stessi. C'� una parola che costituisce il vero nucleo tematico del romanzo: "coincidenze". "Nemmeno io capisco", ammise il commissario, "ma voglio continuare a credere alle coincidenze." Cos� si chiude il quinto capitolo. E cos� con una bellissima ripresa si apre il sesto: "Non esistono le coincidenze, esiste il destino", lo corresse Sbarazza. Dagli uffici del commissariato alla sala di una locanda, dove Soneri conversa con uno straordinario barbone filosofo, echeggiano le "coincidenze", i fili sottili sui quali si dipana l'inchiesta e sui quali si dipana e si regge l'esistenza. Le coincidenze sono il destino, ha ragione Sbarazza; e ci costringono a star dentro la consapevolezza della precariet� degli incontri, degli amori, delle fortune, mentre noi pretendiamo continuamente stabilit� e sicurezza. E mentre Soneri � impegnato in una inchiesta sulla vita e sulla morte di Nina, una inchiesta che tocca intimamente la sua fragilit� e i suoi dolori, la Parma ufficiale, la Parma dei potenti, dei politici, dei giornalisti e degli intellettuali, la Parma delle cose che costano molti soldi e che non valgono nulla, sta perdendo irrimediabilmente la sua anima generosa e popolana. Le rimangono nel romanzo di Varesi i suoi bellissimi paesaggi urbani immersi nella nebbia. |
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