Biografia
Valerio Varesi è nato a Torino nel ’59, vive in provincia di Parma e lavora alla redazione bolognese di Repubblica. Laureato in filosofia a Bologna con una tesi su Soren Kierkegaard, è autore di quindici romanzi noir con protagonista il commissario Soneri della questura di Parma interpretato da Luca Barbareschi in 14 puntate televisive della serie “Nebbie e delitti” andate in onda su Rai2. Autore eclettico, ha scritto anche romanzi storico-politici riuniti nel volume “Trilogia di una Repubblica”. Varesi è tradotto anche in Gran Bretagna, Spagna, Germania, Olanda, Turchia Polonia e Romania.
LIBRO IN EVIDENZA
Nell'aula professori di una non meglio identificata scuola superiore, con una regolarità dettata dagli orari di docenza e soprattutto dalle anelate ore buche, due insegnanti di scienze si incontrano, chiacchierano del più e del meno e disquisiscono di massimi sistemi sotto lo sguardo benevolo e forse moderatamente onnisciente dell'epicureo bidello Mario. Avendo formazione scientifica, i due uomini non possono evitare di valutare la loro condizione - umana, s'intende - precariamente associata a quella di un pianeta che assomiglia molto a un arancino (con una crosta fragile e un centro incandescente) vagante nell'universo infinito. Per uno dei due, d'ora in poi il Professore, è anche diventato difficile, se non impossibile, rispettare i dettami del programma: gli pare umiliante raccontare e vendere per certezza granitica qualche legge, confutabile per sua stessa natura, a quei ragazzi che di certezze ne hanno pochissime. E così che, per conquistare un posto nel mondo che sia all'altezza delle sue ambizioni, il Professore si imbatte nell'Agenzia. Che dopo una serie di workshop e di test, lo arruola nelle sue fila per una missione molto particolare: distruggere la reputazione di un uomo politico diffondendo fake news. Niente di più facile, e un trampolino di lancio per il Professore. Ma soddisfare le aspettative della inquietante e potentissima Agenzia, non basta. E il patto del Professore prevede un prezzo sempre più alto.
Il commissario Soneri, della questura di Parma, deve chiudere il caso di un cadavere ripescato dal fiume, il Po, ormai da tre anni: i suoi colleghi, all'epoca, non solo non erano riusciti a capire se l'uomo si fosse ammazzato o se si trattasse di omicidio, ma non erano nemmeno stati in grado di stabilirne l'identità. Adesso serve un supplemento di indagine. Una cosa formale, viene spiegato dal questore a Soneri, quel che basta per togliere il corpo dalla cella frigorifera, tumularlo, e non pensarci più. Ma Soneri non è uomo adatto alle cose formali. E poi non si può seppellire la gente senza nome, gli dice Angela, la sua compagna di sempre; e così Soneri decide di riaprire davvero il caso. L'indagine lo porterà ad addentrarsi nel microcosmo del fiume, avvolto nelle nebbie dell'autunno padano, a cercare di rompere il muro di omertà che caratterizza quelle piccole comunità dove si annidano pescatori di frodo, piccoli delinquenti, grandi speculatori. E Soneri dovrà constatare una volta di più come la nebbia che circonda il fiume finisca per rendere invisibili le cose e le persone, cambiarne i profili, ingannare e a volte uccidere.
Quando Soneri, camminando per il parco della Cittadella della sua Parma, si avvicina a un uomo riverso su una panchina, per capire se è solo un barbone addormentato o se è qualcuno che sta male, certo non immagina che sta per cominciare una delle vicende più assurde e intricate di tutta la sua carriera. L'uomo, infatti, tal Roberto Ferrari, confessa a Soneri di aver appena compiuto un omicidio. Ha ucciso un promotore finanziario che lo aveva rovinato sperperando in affari illeciti e cocaina i risparmi di una vita, che Ferrari gli aveva affidato. Apparentemente, l'indagine più rapida della storia del commissario Soneri, anche perché Ferrari fornisce tutte le prove che servono a dimostrare la sua colpevolezza: c'è la vittima, c'è il movente, c'è il reo confesso. Ma Soneri non è uomo di carte, o di tecnologie, o di impronte digitali. E un uomo di intuito, e il suo intuito gli dice che c'è qualcosa che non torna, che in questa apparente semplicità c'è qualcosa di sospetto. Non immagina quanto ha ragione.
Premi
Valerio Varesi ha ricevuto numerosi premi nell’ambito della narrativa noir sia in Italia che in Francia, l’ultimo assegnato dall'”Association 813″ e riservato alla miglior traduzione “polar” del 2019 per “Les ombres de Montelupo”.
Tra gli altri premi:
- Il “Fedeli”, conferito dal Siulp, il sindacato di polizia di Bologna,
- il “Romiti” inserito nella rassegna letteraria “Ombre festival” di Viterbo,
- il premio “Scerbanenco” in occasione del centenario della nascita del celebre autore milanese, il “Lama e Trama” a Maniago, con presidente il grande Luigi Bernardi,
- il “Serravalle noir” e recentemente il premio “Erice” nell’omonima città siciliana.
- All’estero Varesi si è aggiudicato il “Violeta negra” nell’ambito del festival “Toulouse polar du sud”
- e, come detto, il riconoscimento per la miglior traduzione noir 2019 per “Le ombre di Montelupo” (nella versione curata da Sarah Amrani) a cura della prestigiosa “Association 813” in cui sono presenti, critici, giornalisti ed editori francesi.
- 2020 Valerio Varesi riceve la “Targa Volponi” della “Casadeipensieri”. Il premio viene assegnato ogni anno agli scrittori italiani che si sono distinti con la loro opera nel campo dell’impegno civile. La Targa Volponi in passato è stata assegnata a Francesco Guccini, Alda Merini, Camilleri, Sepulveda, Monicelli ecc