Descrizione
Tutto comincia in una giornata qualunque, in una città del Nord Italia, quando a Fernando Savani, redattore di un quotidiano locale, viene rubato il portafogli che ha posato un istante sul tavolino di un bar. Il ladro può essere solo un cliente, che però, anziché fuggire, se ne sta tranquillamente seduto, a fissare con aria di sfida la sua vittima. E poiché quest’ultima non ha il coraggio di affrontarlo a muso duro, poco dopo se ne esce indisturbato dal locale. Sembra un episodio irrilevante, ma per Fernando segna l’inizio di una nuova, drammatica fase della sua vita. Per il giornale si deve infatti occupare del suicidio di un noto imprenditore con la passione per l’arte e lui stesso pittore dilettante. Un personaggio dai contorni ambigui e che tuttavia si rivela anch’egli vittima di un mondo che approva e premia solo i più forti, i prepotenti e tutti quanti sposino la logica del profitto. A poco a poco, Savani comincia a percepire molte analogie tra il suicida e se stesso e a dispetto del suo quotidiano – che vuol dare in pasto al pubblico la storia di un aspirante artista fallito, amante del gioco e deluso dalla moglie, che Io aveva tradito – è intenzionato a vederci più chiaro nella vicenda e soprattutto a fare della buona, corretta informazione. Impresa vana, come dimostreranno i successivi, tragici eventi che capiteranno in città e che Io coinvolgeranno sempre più sul piano personale, relegandolo tuttavia, sul versante professionale, al ruolo di insignificante gregario.