Descrizione
LO STATO DI EBBREZZA
Un “viaggio al termine della notte” nell’Italia degli ultimi trent’anni.
La storia per Valerio Varesi è una passione necessaria, che innerva ogni sua pagina. Dandole un senso fatto di perdite e ricerca, memoria, indagine, impegno civile. – La Repubblica
Valerio Varesi sfrutta le sue grandissime capacità di narratore per costruire una accurata e spietata ricostruzione del passato italiano. – The Independent
Domenico Nanni è un uomo che sta facendo i conti con se stesso. A sessant’anno, si guarda indietro e quello che vede è l’immagine di chi non si è fatto scrupoli ad arraffare tutto ciò che poteva, senza nulla in cui credere se non successo, potere, denaro.
Presto orfano di padre, cresciuto da una madre che ha sgobbato per potergli garantire un’istruzione, negli anni Sessanta, Domenico sposa gli ideali rivoluzionari, forse più per il desiderio di essere come gli altri che per convinzione. Giornalista di nera a l’Avvenire, per un po’ se ne sta a guardare, ma ben presto inizia a cedere alle lusinghe di chi ha capito che non si vince più con le idee ma con la prepotenza. Con gli anni Ottanta inizia il gran ballo, e molti pensano a riempirsi la pancia, con buona pace di sogni e utopie. Nanni è uno di quelli. Con l’ascesa del Partito Socialista e la vittoria di una politica del bengodi, salta sul carro del vincitore. Si sporca le mani con la politica, l’industria, la finanza, e così attraversa gli ultimi quarant’anni della storia italiana. E la sua parabola diventa metafora di quella del nostro Paese. Fino a uno sconvolgente rigurgito di coscienza che regala al lettore uno sguardo affilato e spietato su una Grande Bellezza che ci ha lasciati con un gran carico di immondizia.